30 ottobre 2020

Le recensioni di Altribit: sputare sentenze contro insetti meccanoidi restando con i piedi per terra

Regulus (1983 Sega/Wico - Arcade) 

Nel 1982 trucidare alieni nello spazio non faceva piu’ notizia. A dirla tutta anche il solo cannoncino laser d’ordinanza iniziava a stare un pò stretto. L'anno precedente Konami aveva accolto le lamentele prospettico/verticali di chi, stanco di "governare" invasori provenienti dall'alto, lentamente si distaccava da Space Invaders & Galaxian, ma al contempo saziato gli arcade-maniaci con scenari e assets diversi. Con Scramble abbiamo cosi' l’opportunità di sorvolare orizzontalmente un pianeta e fare fuoco in 2 modi differenti: aria-aria (laser) ed aria-terra (bombe). Ma il paesaggio, aimè è ancora piuttosto scarno (pur riconoscendo i contorni irregolari all'epoca come ulteriore sfida per i giocatori smaliziati). Il 1982 è l’anno di Xevious nel filone sparatutto: flyer di carattere sul cabinato, grafica in bassorilievo (particolarmente succulenta agli occhi l’astronave madre) ma soprattutto si sorvola finalmente un “vero” pianeta, composto da foreste lussureggianti, strade, basi militari, oceani e aree desertiche caratterizzate da enormi geroglifici (simili alle linee peruviane di Nazca). In ogni caso la prospettiva scelta è quella piu’ consueta a volo d’uccello, prestandosi naturalmente ad essere riempita di dettagli. La seconda novità è la presenza di un mirino che visibile qualche centimentro piu’ in alto del nostro mezzo ne segue strategicamente ogni spostamento: è possibile centrare gli obiettivi terrestri, come carri armati e postazioni lancia missili altrimenti non intercettabili dai nostri cannoni. Il gioco all'epoca fu un successo strepitoso, tanto che Sega non si lascia sfuggire il nuovo trend e monta in sella realizzando il suo clone.

Per la Street View ci sarà tempo :D

27 ottobre 2020

Quante patate servono a far girare Doom?

 Mi rendo conto che ben tre post riguardo Doom negli ultimi dieci sia una concentrazione eccessiva ma questa notizia non potevo passarla sotto silenzio. Uno youtuber ha utilizzato ben 45 kg di patate come batteria per alimentare il suo calcolatore TI84 e farci girare Doom!


fonte: https://boingboing.net/2020/10/26/how-to-power-your-calculator-with-potatoes-so-you-can-play-doom.html

26 ottobre 2020

Indiana Jones, Rambo e gli altri contro l'oppressione sovietica

 Non parliamo solo del ruolo propagandistico del cinema di quegli anni culminato nella sfida tra Rocky e Ivan Drago, ma dell'effetto indiretto sulla gioventù dell'Europa orientale che approssimandosi la caduta del blocco legato al patto di Varsavia cercava di rivendicare come poteva i suoi diritti. Tra questi in Cecoslovacchia c'era chi adolescente tentava questa strada scrivendo videogame per Zx Spectrum e i suoi cloni locali, su tutti il Didactik, i cui protagonisti erano quelli del cinema epico statunitense ma direttamente impegnati per la causa a stelle e strisce. Uno dei titoli presi in esame in quest'articolo apparso su Ars Technica è  Indiana Jones in Wenceslas Square , in occasione della sua localizzazione in inglese e messa online per giocarci pure dal browser: https://arstechnica.com/gaming/2020/10/how-indiana-jones-fought-the-communists-and-led-an-era-of-activist-video-games/



25 ottobre 2020

Doom su Pico8

 Gamecactus e Frederic Souchu ci deliziano gli occhi con questa breve video-anteprima di Doom, rinominato Poom, su nientemeno che Pico8. Lo sparatutto della ID Software si conferma tra i titoli più portati sulle piattaforme impensabili, questo porting in particolare sembra non mostrare di soffrire delle limitazioni altrimenti necessarie su hardware risicato, un tripudio di colori ed elementi su schermo a piena velocità.


fonte: https://twitter.com/FSouchu/status/1320302439413710848

20 ottobre 2020

Centoventotto poliziottesco

 I sistemi proprietari per compiti molto specifici hanno un mercato ristretto e prezzi estremamente alti. Al comando di polizia di Omaha negli USA hanno pensato che il milione di dollari chiesto per il sistema di riconoscimento delle impronte digitali fosse una cifra esagerata e modificando un database di pubblico dominio sono riusciti a gestirlo con un economico Commodore 128. Ce ne parla in questo breve video sul suo canale Youtube il Bread Box Commodore Computer Museum.


 

16 ottobre 2020

Risposta cyberpunk ai dinosauri monocromatici

 Immagino che durante l'attesa di riavere la connessione internet il giochino col dinosauro di Chrome vi sia venuto ampiamente a noia e v'assicuro non siete soli. Nel tentativo di grattar via qualche decimale di quota di mercato all'interno del monopolistico mondo dei browser web, Vivaldi, un browser nato dall'esperienza di Opera, ha deciso di investire le sue energie proprio nel gioco accessibile quando sei offline (ma giocabile pure se sei in rete, eh) digitando vivaldi://game nella barra degli indirizzi.

E stiamo parlando di un signor titolo, Vivaldia, uno shooter a scorrimento a tema cyberpunk in pieno stile anni Ottanta con la pixel art da coin op giapponese. Ecco il video:




15 ottobre 2020

Elon Musk retroludico

 Alcuni di voi sapranno già che a 12 anni l'eclettico imprenditore sudafricano scrisse un gioco chiamato Blastar a tema spaziale il cui listato fu pubblicato da un rivista e di cui potete giocare un fedele remake in HTML5 qua: https://blastar-1984.appspot.com/

 

Quello che magari non sapete invece è che continuò da adulto a bazzicare il mondo degli sviluppatori di videogiochi occupando un posto da programmatore alla Rocket Science Games dove contribuì alla realizzazione di Cadillacs & Dinosaurs - The Second Cataclysm per SegaCD ed è possibile leggere il suo nome nei credits. Per chi volesse approfondire c'è questa risposta di Nevaeh Armstrong su Quora inglese (da cui ho tratto le immagini sottostanti): https://www.quora.com/How-good-is-Elon-Musk-at-programming/answer/Nevaeh-Armstrong



 

05 ottobre 2020

Sparacchiando baccelli cibernetici

 Gli amministratori di sistema gradiranno questo nuovo tool a loro disposizione, un fork di Doom per "ammazzare" i pod di Kubernetes utilizzando il popolare shooter della ID Software in una versione modificata che li trasforma in mostriciattoli ostili. Per chi non li conoscesse, i pod sono uno o più container con risorse condivise e sono la più piccola unità di elaborazione gestibile in Kubernetes (K8 per gli amici). Lo stesso porting di Doom è a sua volta una biforcazione di DockerDoomD, che fa il medesimo lavoro ma per Docker.


P.S.: con l'occasione ringrazio Marco Bodon di http://www.theblueshiftproject.it/ che molto gentilmente ha creato un banner per chi come lui volesse linkare Altribit sul proprio sito!