Pentimento da gratta e annusa per Pacman e soci

 Con una alzata di ingegno ai tempi i marketer di Namco sfruttarono gli scratch-'n'-sniff, adesivi odorosi, ispirati ai fantasmini tra cui l'infelice scelta di farne uno per Stinky, quello puzzolente. Per l'impatto sui giocatori dell'epoca pensate un attimo alla iconica scena di confessione delle malefatte di Chunk nei Goonies quando viene messo alle strette dalla banda Fratelli, ecco. Tra l'altro nonostante l'insuccesso altri videogiochi in seguito hanno provato la strada degli scratch and sniff, da Leather Goddesses of Phobos a Earthbound: https://twitter.com/CutVideoGame/status/1386394573325410304

Una ragnatela di enigmi per l'isola scimmiesca

 L'utente Kunegis di Reddit ha postato un grafico che mette in relazione tutti i puzzle di Monkey Island, per ragioni di spazio ne riportiamo solo la prima schermata, trovate la versione integrale nel subreddit di r/dataisbeautiful: https://www.reddit.com/r/dataisbeautiful/comments/n11w25/relationships_between_all_puzzles_in_the_computer/

Tetris senza secondi fini

 Che dire, questo sistema operativo estremamente minimalista serve a una cosa, e una sola, far girare Tetris. Diciamo che ci riesce, se volete poi ripercorrerne le gesta trovate tutto il materiale qua ma sappiate che è stato testato solo sotto emulazione con QEMU: https://github.com/jdah/tetris-os

SEGA radioattiva

 Segabits riprende un articolo del Daily Mail sull'esplorazione da parte di un temerario di un game center SEGA (ne avevo visitato uno vicino Nagoya nel 1995, molti dettagli mi paiono familiari) abbandonato a Fukushima ormai coperto di polvere radioattiva dopo il tragico incidente di qualche anno fa. Vi accludo il video Youtube embeddato qua sotto:

Doom olografico senza sorprese

 Troverà mai pace il caro vecchio Doom? Magari vorrebbe andare in pensione ma continuano a non dargli pace effettuando porting agli hardware più esotici e retro o, come in questo caso, facendo delle modifiche dall'impatto significativo. Mi riferisco a questa versione su monitor olografico che oltre ad aggiungere una più tangibile profondità di campo rende possibile inclinare l'angolazione e sbirciare dietro gli angoli senza spostare di un pixel il roccioso marine protagonista!

This is what @Doom looks like on a holographic display. That’s right, you can peek around corners. #itrunsdoom pic.twitter.com/7VeglZZHaH

— Jan Kaiser 🛡️ (@jankais3r) April 18, 2021

Speculazioni atariane

 L'azienda detentrice del marchio Atari sta incassando bei soldini grazie alle aste degli NFT (Non-Fungible-Token) di beni come i modelli 3D "firmati" della cartuccia di Centipede a cifre folli, pensate solo che d'acchitto ha tirato su 110.000$ a primo colpo. Gli NFT sono delle specie di certificati d'autenticità in modalità blockchain per le opere d'arte digitali e sono oggetto di una demenziale speculazione, almeno a mio modo di vedere ma non sono il solo. Magari evitare di giocarvici i risparmi di una vita: https://arstechnica.com/gaming/2021/04/ataris-corporate-zombie-raises-110000-overnight-from-centipede-nfts/

Demoscena amighista statisticamente improbabile

 Il titolo di questo post fa riferimento alle probabilità stimate da Macno^Abnormalia, al secolo Alessandro Franceschi, che qualcuno dei suoi lettori conosca l'argomento del suo articolo, ovvero "Una su 775.167". Proprio ieri ha pubblicato su Digital Swat un riepilogo della storia della demoscena Amiga nato da un precedente articolo uscito sull'italiana Amiga Magazine in cartaceo 24 anni fa (bazzecole temporali per noi retroappassionati). La lettura corredata di video da Youtube delle più significative demo dell'epoca è possibile a questo link: https://www.digitalswat.org/proto-storia-della-scena-demo-amiga/

Criptospicci

 In un mondo in cui il prezzo delle schede grafiche è andato alle stelle per minare vagonate di Bitcoin e altre criptovalute, la corsa all'oro coinvolge, pur simbolicamente, anche i nostri affetti a 8 bit, nella fattispecie il Commodore 64 e il Gameboy, che detto tra noi già erano esosissimi a livello di consumi elettrici già per i loro compiti ordinari, figuriamoci se messi a "minare".

Prossimi al punto di fusione

 Fusion Retro Books, editore tra l'altro della retrorivista Fusion, ha messo a disposizione in download gratuito i PDF di molti suoi libri e riviste, da "The History of Ocean Software" allo speciale sul CPC e molto, molto altro (incluse riedizioni di Zzap! e Crash). L'unica cosa che vi chiede in cambio è di lasciarle il vostro indirizzo email: https://fusionretrobooks.com/collections/pdf

 

GlitchArt per NES e Pico8

 Questi due account Twitter condividono GlitchArt, ovvero una forma d'arte digitale basata su errori grafici e sfarfallii, per la storica ammiraglia della Nintendo e la console virtuale più in voga tra gli appassionati di retrogaming. Sono forniti anche i codici sorgenti e le funzioni per chi volesse smanettare in proprio. Sconsiglio vivamente a chi soffra di epilessia di visitarli per via della rapida alternanza di luci e colori, metterò a corredo del post solo immagini "sicure":

https://twitter.com/NintendoArtBot

https://twitter.com/pico8bot

 

Bug commodoriano persistente

 Uno degli autori del progetto Mega65 ha trovato un bug mai documentato e men che meno fixato nell'interprete Basic della Commodore presente dai primi modelli PET fino al C65 riguardo la gestione delle stringhe e l'ha debitamente corretto (presumo non sia presente nel C16/Plus4/C128 in quanto usavano una diversa revisione del BASIC): https://c65gs.blogspot.com/2021/03/guest-post-from-bitshifter-fixing.html. Finiremo mai di scoprire i tesori e le trappole della C=? (Notizia trovata originalmente su OSNews).

Giovani tetramini crescono

 La mia generazione ha conosciuto Tetris sul C64 o al bar, quelli di qualche anno più giovane hanno avuto il loro primo approccio grazie al Gameboy originale, ma tra i campioni di nuova leva al campionato mondiale di Tetris ormai s'affacciano ragazzi che non erano neanche lontanamente nati quando questo gioco viveva la sua massima popolarità. Questi smanettoni hanno un approccio molto meno romantico e istintivo del nostro, preferendo studiare scientificamente le vulnerabilità di questo classico per sfruttarle a proprio vantaggio. Ne parla il prestigioso NewYorker in questo approfondimento: https://www.newyorker.com/culture/cultural-comment/the-revolution-in-classic-tetris

 

 

Un piccolo passo per un hobbit, un grande passo per lo Spectrum

 Si avvicina il quarantennale del gioco The Hobbit e questo articolo ne ripercorre la genesi per mano di una programmatrice quale Veronika Megler addentrandosi negli aspetti tecnici e di design introdotti proprio grazie a questo titolo, ad esempio gli NPC che vivono indipendentemente dalle azioni del giocatore e che non stanno invece lì fermi in attesa di incontrarlo e di come questo impatti sull'esperienza di gioco: https://if50.substack.com/p/1982-the-hobbit