28 settembre 2011

Le recensioni di AltriBit: rimettiamo insieme gli altri pezzi della tuta...

A noi certosini stacanovisti indefessi di Altribit piace fare le cose fino in fondo, per cui ecco la recensione completa di The Sacred Armour of Antiriad, di cui avevamo rivelato il solo commento del buon Parside sulla versione originale di Stan Schembri x Commodore 64...

The SacredArmour of Antiriad(Palace Software/Epyx 1986, x C64, Spectrum 48k, Amstrad Cpc464/6128, Trs80 Model3, Apple2, PC Dos, Sharp MZ800)


"Nell'anno 2086 la pacifica comunità terrestre viene devastata da una invasione aliena e la popolazione deportata nelle miniere aliene.Alcuni si ribellano ma solo uno si distingue per coraggio e determinazione: costui si chiama Tal e viene incaricato dagli anziani di esplorare la superficie alla ricerca dell'oggetto che gli umani hanno creato a costo di enormi sacrifici, la Sacra Armatura di Antiriad, una tuta antiradiazioni che rende praticamente invincibile chi la indossi. Nella parte di Tal il vostro obiettivo principale è recuperare l'armatura e rovesciare in qualche modo il regime alieno. Una volta rientrati in possesso di Antiriad il problema successivo è rintracciare i vari elementi che aumenteranno i propri poteri quali stivali antigravità, antimateria, raggio laser e mine implosive, queste ultime poi indispensabili perchè necessarie a distruggere la base aliena.". (tratto dal foglio d'istruzioni allegato al gioco)

- In alto:l'artwork del gioco in uno schizzo dell'epoca (il codice è di Stan Schembri, autore anche di Cauldron I/II e Barbarian) -


Lo schermo dei titoli
AMSTRAD Cpc (Gixio): Ho trovato questa versione dell'omonimo classico per C64 leggermente inferiore alla sua controparte, sia per la lentezza delle animazioni (per un qualche stupido motivo, la velocità di corsa del barbaro eroe non è coordinata al suo spostamento sullo schermo, in questo modo sembra che scivoli sulle piattaforme), per la minor qualità (già, ma cos'è la qualità? nd R.Pirsig) del motivetto iniziale, la cui esplosione nelle vostre vene è in qualche modo frenata dal chip audio del Cpc, o vuoi perchè a voler usare il multicolore a tutti i costi (non dimentichiamo che differentemente che sul '64, sul Cpc risulta quasi impossibile mescolare due modi grafici assieme) si è perso qualcosa (ummmmh...direi abbastanza) in termini di definizione (date un'occhiata agli alberi sull'Amstrad- disegnati nel modo multicolor ma comunque tutti rossi -e poi a quelli del C64- in alta risoluzione ma con due tinte-). Detto questo, il progetto di Stan Schembri risulta fedelmente trasposto, con l'ammirevole festa dei 32 colori a far da cornice.
Le cose non si mettono bene...
Ripristinare le funzioni primarie dell'armatura volante e sconfiggere il computer alieno si è rivelata una sfida anche oggi interessante (già mi vedo i vari Tomb Raiders sganasciarsi dalle risate, e a questo proposito non immaginate a volte quanto sia difficile per noi prendere le distanze dal presente per valutare certe opere prime), prendendo atto che la volontà di cimentarvisi è influenzata dalla dicotomia di un concept sospeso tra natura e tecnologia (che si risolve in una poetica immolazione finale del personaggio); le movenze di uno sprite che si rapporta incredibilmente bene (seppur con movimenti limitati, vista l'impossibilità che si ha di scagliare pietre in posizione accucciata) alle piattaforme del gioco rappresentano l'altra valida attrattiva nell'identificazione nel ruolo "imposto", seppur il gameplay sia spesso minato dal respawning degli avversari e da una difficoltà a tratti eccessiva. Paragonato alle produzioni odierne Antiriad i suoi anni (decenni) li dimostra tutti, ma resta il fatto che gli aficionados del retrogaming lo adoreranno. GLOBALE:81%


Un personaggio di D.Defoe o cosa?
C64(Gixio): In virtù dell'aspetto squisitamente estetico la migliore fra le tre. Una volta riattivato il pannello di controllo della titanica armatura mi sono sentito come risvegliato da un incubo (ma non dimenticate che il profilo psichico di Gixio è decisamente instabile ndLanch). Quando usci' fece terra bruciata e gettò le fondamenta nell'impostazione di capolavori consecutivi come "Myth" della System 3 (lo sprites principale di "Hysteria" della S.Project poi, rischia quasi il plagio NdR). L'impatto visivo poggia sulla mano (sapiente ma abbastanza stitica nel corso degli anni ndLanch) di Dan Malone: nonostante ce ne siano alcuni inspiegabilmente monocromatici, sprites e fondali fanno la parte del leone (es.: le agonizzanti creature pietrificate dalla lava delle schermate avanzate). Il tema iniziale e gli effetti sonori sono superbi, e mi hanno tranquillamente riportato indietro ai tempi in cui lanciavo Delta & Sanxion solo per ascoltare la musica dei titoli . Una cosa che mi ha sempre infastidito, ma questo è lo scotto da pagare quando si faceva uscire un titolo multipiattaforma, è l'assenza di un qualsiasi tipo di scroll, che costringe a volte a collidere con il nemico della schermata successiva. A posteriori è giusto anche riconsiderare il limitato sistema di controllo, che volando con la corazza di latta palesa un'inerzia esagerata. La difficoltà è stata ad ogni modo calibrata in funzione di una mappa che sta in un solo caricamento da 64kb (i titoli multi-load si contavano allora sulle dita di una mano). GLOBALE:85%


Stivali antigravità presi!
C64 (Parside): Scrivere un commento di The Sacred Armour of Antiriad (nella sua incarnazione originale su c64 NdR), a distanza di tanti anni, è come arrivare in cima ad una montagna e guardarsi indietro ad osservare i propri passi: vedi il sentiero che hai percorso ma questo è così lontano che lo distingui appena. I ricordi tradiscono la realtà e vedere che al giorno d'oggi si possa finirlo in poco meno di 10 minuti fa male. Rammento ancora la difficoltà che accompagnava l'incedere di Tal durante il suo peregrinare alla ricerca dell'armatura che ci avrebbe permesso di sconfiggere i nemici che minacciavano la terra e ne avevano messo in schiavitù gli abitanti...compito reso ancora più semplice, agli alieni, in quanto il pianeta era ritornato ad una vita agreste dopo che i suoi abitanti si erano allegramente (quasi) sterminati da soli in seguito ad una guerra nucleare. L'unica speranza di Tal era ritrovare una delle armature che erano state utilizzate proprio per perpetrare il sanguinoso conflitto che aveva riportato l'umanità ad una convivenza pacifica dei pochi sopravvissuti. All'inizio del gioco la nostra unica arma erano delle pietre che venivano lanciate per colpire i nemici. Ovviamente la difficoltà stava proprio nel calcolare per bene la parabola che queste effettuavano prima di centrare gli avversari e non era cosa da poco, per i tempi. Bisognava districarsi tra pericoli di ogni genere rappresentati non solo dai nemici ma anche dalle radiazioni che aumentavano di intensità via, via che ci si avvicinava al nostro obbiettivo: penetrare nel vulcano da dove gli alieni invasori erano apparsi e distruggerne la sala di comando. Trovare l'armatura non solo avrebbe difeso Tal dalle radiazioni ma gli avrebbe permesso anche di non subire più danni diretti. I problemi, ovviamente, non sarebbero finiti perché, l'armatura non solo non era del tutto funzionante ma il suo uso ne scaricava drasticamente l'energia che costringeva il nostro eroe a cercare apposite celle di energia che ne reintegravano la carica. Inoltre, la tuta avrebbe potuto usufruire, una volta trovati, di altri gadget che gli avrebbero permesso di volare ed anche di sparare (finalmente in direzione orizzontale). Mi ricordo, ancora, quanto tempo ho perso prima di trovare il preziosissimo pulsar beam, cose d'altri tempi, senza dubbio...
La grafica era spettacolare ed anche la musica: rimanevo parecchio tempo ad ascoltarla nella schermata principale, prima di iniziare a giocare. Devo dire che nonostante gli effetti sonori fossero anch'essi all'altezza delle produzioni dell'epoca, mi sarebbe piaciuto molto poter giocare con la musica in sottofondo. Per non parlare del fumetto allegato al gioco che credo di aver consumato a forza di sfogliarlo. Un ottimo titolo, insomma che ricordo con grande affetto e di cui aspetto un seguito ormai da troppo tempo...


L'abito giallo di dignità spectrumiana
Spectrum:(Gixio) Nonostante il colour clash, comunque ridotto ai minimi termini dalla prevalenza che ha lo sfondo nero,questa rimane una delle migliori avventure arcade per lo Speccy. Il personaggio principale si muove incredibilmente bene ed è lo stato dell'arte nell'animazione a 8bit del 1986 (e vale per tutte le macchine prese in esame). Sfondi e nemici sono sufficientemente dettagliati, anche se si avvertono le solite carenze nella ricerca cromatica. Last but not least, i vostri timpani saranno meravigliati dalla sigla iniziale (il motivo ricalca quello epico del commodore), quasi un miracolo considerate le possibilità del piccolo 48k. Non ci risulta siano state mai commercializzate versioni x il 128/+2/+3.
GLOBALE:82%


rigido inverno quello dell'MZ800
Sharp MZ800: Uscita di cui probabilmente avremmo fatto a meno:svergognata dalla macchinetta con i tasti di gomma Sinclair (ricordiamo che lo Sharp venne pressochè snobbato in Europa nonostante modalità di risoluzione più alte della media, registri per lo scrolling verticale e la presenza di un chip audio vero e proprio) grazie a un penoso downgrade cromatico che rende il gioco ancora più spettrale (personaggi e sfondi sono bianchi con l'eccezione del cruscotto rosso), fa questo ed altro per non farsi desiderare. Le buone notizie: il motivo iniziale è identico a quello Spectrum, cosi' come la velocità del gioco. GLOBALE: 58%


L'Apple 2 è fuori fuoco......
Apple2 (conosciuto come Rad Warrior): Ho visto girare giochi più velocemente su questa mai dimenticata macchina domestica: considerata l'assenza di scrolling non riesco a capire per quale motivo l'azione sia cosi' lenta (ho trovato: per farlo durare di più! NdParside). Inutile dire che l'approccio non ne giova, i nemici sono meno spietati ma i controlli rispondono in ritardo. Peccato perchè i colori ci sono sebbene un tantino annacquati, cosi' il tema iniziale nonostante un'esecuzione un tantino in sordina. Conversione trascurata.....ovvero un'occasione sprecata. GLOBALE: 60%


CGA sfruttata male?
DOS(conosciuto come Rad Warrior): La Epyx, pubblicando negli States i giochi di successo europei per i formati più impensabili nella collana "Maxx Out!", assicurò naturalmente anche al PC (all'epoca ancora non esattamente pronto per esprimere vocazioni ludiche) anche questa in gloriosa modalità a 4 colori. Tal purtroppo tende a mimetizzarsi fra le piattaforme e gli effetti sonori sono fastidiosissimi, soprattutto quando riuscirete a far volare l'armatura. Ma considerata la penuria di platform validi all'epoca su PC merita. GLOBALE: 65%


Abbondanza cromatica sul Coco3
TRS80 Coco3 (conosciuto come Rad Warrior): Con qualche sprites in più in multicolor e con una palette più vivida. questa versione riesce quasi a scalzare quella Commodore, e vorrei veder bene considerate le capacità cromatiche della macchina. Purtroppo il sonoro rimane muto tranne un povero assortimento di "pernacchiette spectrumiane". La conversione cmq scorre bene, e merita assolutamente un'occhiata, chiaramente emulatore alla mano. GLOBALE: 78%




TRIVIA BOX

- Il titolo "Antiriad" prende il nome da "ANTIRADiation suit", ovvero "Tuta antiradiazioni.
- Il logo di Antiriad parafrasa quello del gruppo metal Anthrax come potete vedere dalla schermata Amstrad.
- C'è una considerevole somiglianza tra il volto del protagonista e quello di uno dei personaggi di "Chaos Engine", sempre dello stesso artista grafico Dan Malone.
- Date un'occhiata al pregevole fumetto allegato al gioco....


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