08 febbraio 2012

"Mi chiamo Eric..pardon, Oric...e non Stormlord": le recensioni di Altribit

un coloratissimo benvenuto

Stormlord (2010 Defence Force by J. Bristow, x Oric Atmos/Telestrat- original game 1989 Hewson by R. Cecco, x C64, Spectrum, Amstrad, Amiga,Atari St, PC Dos)


il giro da fare stavolta è più lungo del solito..o no?
Provate a proferire balbettando le sibilline parole di cui sopra ubriachi in  commissariato, redivivi da un oramai vicinissimo venerdi' grasso e godetevi i risultati (galera garantita: incapace d'intendere e di volere NdR); intanto però non dimenticate per nulla al mondo che sin dall'uscita  di una perla come Quintessential, i Defence force di Twilighte hanno dimostrato al mondo quanto la macchina della Tangerine Computer Sytem sia stata sottovalutata (oltre l'apparenza si scopre infatti che non ha molto da invidiare alla coeve macchine Sinclair) nel corso degli anni, fino ad arrivare al confronto con un classico degli anni ottanta come Stormlord,  rivelando cosi' come l'Oric sia a suo agio persino quando si tratta di sfoggiare un'insospettabile policromia, squarciando cosi' letteralmente le tenebre di un parco software un pò troppo votato all'essenzialità cromatica. Il platform di Hewson lo conosciamo tutti: un discreto e IMHO sopravvalutato collect'em up  che si nasconde senza troppa fatica dietro encomiabili fondali concepiti intorno a pretestuose "signorine" svestite con tanto di curve "al vento" (presenze statuarie  "stranamente" di carne viva e grandi due volte il protagonista NdR) che non aggiunge molto al panorama del tempo (che bacchettone moralista che sono), tranne lentezza dell'azione e difficoltà elevata in puro stile Raffaele Cecco (di corredo qua trovate uno stralcio dai suoi diari su CRASH). Ad ogni modo....valorizzando la comunque pregevole grafica con una lugubre, epica e lunga composizione dei talentuosi Maniacs of Noise (stiamo parlando di alcuni dei migliori brani mai usciti dal SID!) capirete da soli che l'hype è servito....

L'abbondante, ahem, schermo dei titoli
L'obiettivo anche in questa versione è quello di liberare un certo numero di fatine (nude anche'esse ma stavolta delle dimensioni del nostro Stormlord), intrappolate in un sonno profondo dalla malvagia strega Badth, raccogliendo diversi oggetti (chiavi per sbloccare porte, ombrelli per ripararsi da piogge acide - perchè chiamarlo S. allora mi dico...- ecc.) determinanti per proseguire nel gioco. Sovente è possibile far leva su appositi trampolini (come variante c'è un'aquila nelle versioni a 16bit ) per spostarsi da una locazione all'altra, badando bene che una volta catapultati in un luogo di solito è impossibile tornare indietro. Infine, per difendervi dagli sgherri della strega  c'è una dotazione infinita di palle di fuoco...ma a corto raggio. Guai a rendere le cose troppo facili, no?

vai a coltivare erbacce da un'altra parte!
Stormlord su Oric prende come riferimento la pur bella versione Spectrum, che però sostituisce lo scorrimento fluido dell'originale su '64 con un antipatico flick screen (di fatto le uniche sequenze a scorrimento orizzontale sono quelle in cui verremo catapultati, in cielo, da una zona all'altra del gioco), per arricchirla con una retinatura di luminanze in cui gli striminziti 8 colori dell'Oric sembrano effettivamente di più (Jonathan Bristow aveva già dimostrato nel vecchio Pulsoid che è effettivamente possibile ottenere delle immagini ben più colorate sull'Atmos e prosegue la tradizione con questo, Impossible Mission e l'imminente Skool Daze), prendendo distanza dai limiti spectrumiani che non ammettono più dei "consueti" 2 colori per cella (pena i famigerati, odiati  impastrocchiamenti cromatici).      



L'autore ha contemplato inoltre un'inutile modalità in b/n che immagino non interesserà nessuno. Certo un difettuccio c'è: la tendenza non grave allo sfarfallio degli sprites, ma considerata la bontà del risultato complessivo, per certi versi migliore persino della versione commodore 8bit, c'è da fregarsene. La musica tenta di avvicinarsi al tema originale con risultati più che decenti, anche se durante il gioco la stessa si ripete in maniera ben più rallentata col risultato che la escluderete presto (meglio il piagnucolio ossessivo del figlioletto dei vicini NdR). L'alternativa effetti sonori, d'altra parte, seppur con risultati tiepidi, si fa benvolere. Segnalo infine che i livelli sono sensibilmente differenti a livello di struttura, mossa astuta che avvicinerà sia i curiosi, chi lo ha amato e persino chi lo ha odiato. In definitiva un pezzo di software da provare.


Esclusivo! La line-up dei Defence al completo...o quasi:manca Skool Daze..

Immagine di repertorio dalla vers. C64

                                        Poteva mancare un video dimostrativo?

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